ANTELLA - GRASSINA 1-1 - LE PAGELLE DI LORENZO TOPELLO

01-03-2023 17:12 -

ANTELLA
VADI: 7.5 Probabilmente il migliore in campo dei suoi. Dice di no a Violetta nel primo tempo allungando il piede quanto basta per mandare il pallone sul palo esterno, si ripete poi in serie su Aprea, Meacci (alzando sulla parte superiore della traversa) e soprattutto Manecchi. Merita come minimo una cena offerta: sull’1-1 finale c’è (eccome!) il suo nome.

GRATTAROLA: 6 Parte con buon piglio: Colasuono non sfonda. Ma nella ripresa il gol arriva dalla sua parte, propiziato proprio dal numero 11 rossoverde: è l’unica sbavatura della sua gara.

RAGANATI: 6 Tiene alta la retroguardia, sa che gli strappi di Violetta possono far male e cerca più che altro l’anticipo. Grintoso.

BARTOLINI: 5.5 Quando Violetta manda in profondità Aprea lui fa fatica a correre all’indietro, perdendo più di una volta il riferimento. Vadi gli dà una grossa mano mettendoci una pezza.

MANETTI SACHA: 6.5 Dini non fa sfracelli dalla sua parte: compatto il numero 3 antellese. Rimedia il giallo per una vampata di nervosismo, spinge pochino ma il campo è quel che è (55′ Cipriani: 6 Tiene botta).

TAMBURINI: 5.5 Poco coinvolto nella manovra, fatica a creare pericoli dalla parte di Travagli (56′ Lepri: 6.5 Entra di corsa, gioca di corsa: una freccia insidiosa a disposizione di mister Morandi. Punge più di una volta coi suoi affondi a destra).

LANOTTE: 6 Se sei così alto, sul gioco aereo devi comandare tu. Non giganteggia (paradosso), ma il suo comunque lo fa. Lascia campo invece quando viene sfidato palla a terra da Alfarano.

TACCONI: 6.5 Sarebbe anche un ex della partita, ma gioca da così tanto tempo dall’altra parte del Poggio che ormai ha il biancoceleste tatuato sotto la maglia. Generoso come sempre, si dedica più alla lotta che al governo: va bene così.

MERCIAI: 7.5 Il suo compito è di dare respiro alla manovra biancoceleste in avanti e aggiungere significato alle sponde di Santucci. Quando abbassa il baricentro per far la guerra in mediana è vitale, ma quando inventa la percussione che vale il pari è letteralmente salvifico. Antellese doc, segna al 90′ nel derby: gli vogliamo chiedere di più?

OLIVIERI: 6 Interessante il duello con Meazzini. Se la gioca sul piano tecnico, soffre su quello fisico.

SANTUCCI: 6 La gabbia costruita intorno a lui da mister Cellini va sostanzialmente a segno: gira spesso a vuoto, di palloni puliti ne arrivano col contagocce e i centrali del Grassina lo riescono ad anticipare (83′ Manetti Samuele: 6,5 entra con la testa giusta e non era facile dato l’agonismo del derby. Un buon dribbling che vale una punizione e lo spunto che serve Merciai sul gol del pareggio).

GRASSINA

BARTOLI: 5.5 Solleticato pochissimo dall’attacco antellese, viene purgato dal sinistro secco di Merciai. Il tiro lo sorprende fuori tempo: peccato.

MEAZZINI: 6.5 Tonico, grintoso, disposto pure a spingere. In teoria nasce come difensore centrale, in pratica non se lo ricorda nessuno.

TOMBERLI: 6 Si fa trovare pronto in quasi tutte le situazioni: ha probabilmente qualcosa da farsi perdonare però sul pari di Merciai che lo coglie d’infilata.

MEACCI: 7 Un sempreverde. Eppure è del ’79, o almeno così sta scritto sulle distinte. Ma lui non ha problemi nel proporsi in fase di impostazione (coraggioso, visto il terreno di gioco più adatto alla semina dei carciofi che al fùtbol). Pericoloso pure in avanti: prima confeziona una splendida sponda per Travagli che la perde sul più bello, poi si mette in proprio e chiama al gran riflesso Vadi.

TRAVAGLI: 6.5 Anche lui è un difensore centrale, ma mister Cellini deve fare a meno di Trincia e Salvini e allora gioca la carta “Trava”. Non gli si chiede di asfaltare la fascia, ma di limitare Tamburini e chiunque altro si aggiri da quelle parti. Va in sofferenza solo su Lepri, per il resto è inappuntabile.

DINI: 6 Meno esplosivo rispetto al cavallo selvaggio ammirato in certe prestazioni, non si rivela dominatore della fascia destra. Offre allora il proprio contributo in fase di copertura.

PIERATTINI: 6.5 La palla non si butta mai via, chiaro? Neanche in un derby, neanche sotto la pioggia. E infatti il numero otto rossoverde palleggia con dimestichezza, pur senza provare mai la bordata dalla distanza. (77′ Metafonti: sv).

ALFARANO: 7 Eppure non è il campo ideale per la sua tecnica di base (che ha un livello piuttosto alto, se non si fosse intuito). “Alfa” gioca a testa alta anche nel fango, confeziona imbucate interessanti e sa di poter superare Lanotte per rapidità di pensiero. Ci riesce. Sfiora anche il gol su punizione: bella parabola, Vadi inghiotte (86′ Magnolfi: 6 quel colpo di testa che fa letteralmente tremare l’incrocio dei pali da pochi metri resta il suo rammarico più grande. Finisce in lacrime per l’occasione persa).



COLASUONO: 6.5 Più in palla rispetto alla prova con l’Affrico, dal suo guizzo nasce il tap-in di Violetta. Si accende a sprazzi: quando accade, mostra di poter fare la differenza (73′ Corsi: sv).

APREA: 7 Il deputato ai falli avversari in ogni gara. Nel senso che il lavoro sporco tocca a lui: ma il numero 9 non si fa problemi, se c’è da mettere la gamba davanti e guadagnare fallo lo fa volentieri. Forse è masochista. Oppure ha un gran senso del gruppo: sta di fatto che Cellini a lui rinuncia malvolentieri, e peccato per quell’occasione fallita davanti a Vadi. Ma ha due attenuanti: la posizione defilata e la poca lucidità dopo uno strappo di trenta metri (70′ Manecchi: 6 Entra col piglio giusto, è un torello pronto alla battaglia a qualsiasi altezza del campo. Ma si sognerà quel gol sbagliato al 96′ per diverse notti: ci può stare, il calcio è cinico).

VIOLETTA: 7 Ok, la prova è giusta. Il voto meriterebbe qualcosa in più, ma ha sulla coscienza il gol fallito nel primo tempo completamente solo davanti a Vadi. Poi cominciano gli elogi: spesso arriva prima sulla palla, smista bene, manda in velocità tutti e due i partner d’attacco (Aprea e Manecchi) intuendo che una gara così sporca si possa risolvere solo con le seconde palle o un guizzo dalle retrovie. E festeggia la rete meritata a inizio ripresa.


Fonte: DCF