LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DI POZZI E MANGANELLI

03-09-2021 11:24 -

Ieri pomeriggio presso la Zetati del presidente Tommaso Zepponi si è tenuta la presentazione ufficiale del nuovo Grassina targato Pozzi e Manganelli. Un progetto ricco di entusiasmo e di voglia di far bene, indipendentemente dalla categoria in cui i rossoverdi giocheranno la prossima stagione: mister Pozzi a riguardo non fa preferenze: "Non posso scegliere il campionato in cui giocare, io devo scegliere i giocatori". L'allenatore spende poi parole di elogio per l'ambiente che ha trovato: "Credo che essere scelti dal Grassina sia un privilegio e una responsabilità. Sono strafelice di cominciare da qua il mio percorso da allenatore: è vero che parto da zero, ma mi porto dietro un ricco bagaglio di esperienze da giocatore che sono certo potrà essermi utile durante tutta questa esperienza".
Nessun dubbio sul primo concetto da trasmettere ai ragazzi: "La fame. Voglio una squadra che abbia voglia di esprimersi al meglio in ogni momento. I ragazzi sono tutti motivati e carichi, c'è da tirar fuori il meglio da ognuno di loro perchè, come tutti i giovani, hanno un andamento oscillante e non regolarissimo. Non voglio parlare di tattiche: è vero che oggi si sta andando nella direzione del gioco orizzontale esasperato e nelle continue costruzioni dal basso, ma noi ci adatteremo progressivamente ai nostri giocatori e costruiremo la nostra idea di gioco sulle loro caratteristiche".
In caso di Eccellenza, una riflessione sul derby con l'Antella è inevitabile: "Una partita affascinante, me ne hanno parlato molto bene. Non si può dire che vada preparata come tutte le altre, perchè sarebbe ipocrita. Ma ricordiamoci che varrà ugualmente tre punti".

Il direttore sportivo Manganelli, nel presentarsi, racconta un aneddoto: "Dovevo venire al Grassina qualche tempo fa, ci fu un abboccamento ma non se ne fece nulla. Si vede che il rossoverde era nel mio destino...".
C'è spazio anche per una riflessione sul suo rapporto con il mister: "Abbiamo avuto in comune l'esperienza al San Donato, dove però lui svolgeva il ruolo da giocatore. Stavolta siamo entrambi dietro la scrivania... E racconto un aneddoto: ricordo che tempo fa andammo a vedere alcune partite insieme e lui mi confessò di voler fare l'allenatore. Io gli dissi che era un bel proposito, ma gli consigliai anche di non cominciare ad allenare sotto la Serie D. Mi ha dato retta, eccolo qua" chiude con un sorriso.


Fonte: ufficio stampa