Ecco, l’ambiente merita più di tutti questo traguardo.
“Assolutamente. Quello che i nostri tifosi hanno realizzato prima della partita contro lo Scandicci è stato uno spettacolo impressionante. Speriamo che anche col loro ritorno allo stadio la squadra riesca finalmente a centrare la sua prima vittoria casalinga”.
Qual è il rammarico maggiore riguardo alla stagione complicata vissuta dal Grassina?
“Più che rammarico, c’è grande rabbia nei confronti di chi ha permesso che il campionato si svolgesse con queste modalità assurde. Domenica torniamo a giocare dopo più di due settimane, perché l’intero girone ha dovuto aspettare che si disputasse una sola partita. Assurdo. Per non parlare delle prime giornate, quando per non giocare la partita bastava inviare un fax a Roma il sabato pomeriggio: un campionato praticamente senza regole, una rincorsa alla normalità con infrasettimanali in quantità industriale per garantire una credibilità che questa stagione non ha mai avuto. Potrei continuare, ma preferisco ricordare l’ultima assurda decisione: quella di comunicarci l’esatto numero delle retrocessioni a cinque giornate dalla fine. Vergognoso”.
Quale futuro aspetta Grassina e il Grassina?
“Su una cosa garantisco: nel caso la società dovesse retrocedere, il calcio a Grassina continuerà. Non smetteremo di credere in questo progetto sportivo. Se ci dovessimo salvare, programmeremo una stagione attenta e con l’obiettivo di rimanere in categoria anche per il 2022: se ripartiremo dall’Eccellenza, tracceremo un progetto ambizioso con l’obiettivo di fare bene da subito. Ma la società ci sarà sempre, presente ed entusiasta come sempre, sia in Eccellenza che in D”.