LA NOSTRA STORIA: VIAGGIO NELLA PASSIONE ROSSOVERDE

09-04-2021 16:11 -

Una storia di passione, divertimento e tanto amore. Quello fra il Grassina ed i suoi tifosi è un legame strettissimo, viscerale, che va ampiamente oltre la categoria. I tifosi rossoverdi di lunga data ci guardano con curiosità mentre tiriamo fuori il blocchetto degli appunti e chiediamo ritagli di giornali, sforzi di memoria per ricordare quella partita con l’Antella di diversi decenni fa: “I derby con l’Antella, e chi se li dimentica. C’erano sempre più di mille persone…” ricordano Fabio Giovannini (detto il Giova), Andrea Batacchi (detto il Mefi) e Sauro Ottanelli (detto il Birra), rossoverdi dalla memoria lunga, ragazzi negli anni ’70 che contribuirono alla creazione del primo gruppo di tifosi del Grassina: “A quei tempi non c’erano molti divertimenti, però il calcio piaceva a tutti. Così prendemmo il vizio di seguire la squadra del paese, in Seconda Categoria: coinvolgemmo amici e paesani, ed in breve tempo lo stadio si ritrovò popolatissimo tutte le domeniche”.

Anche grazie al tifo sempre più infuocato, la società rossoverde vince il campionato ed approda in Prima Categoria, dove si forma uno zoccolo duro di giocatori militanti da sempre nel Grassina: “Ce n’erano diversi che giocavano con la nostra maglia fin dalle giovanili: un attaccamento mai visto. Arrivò un mister capace e carismatico, Gabutti, che costruì un gruppo splendido: il portiere Lottini, i difensori Franci e Montagnani… Cresciuti nel Club Rossoverde, quello che all’epoca era il settore giovanile del Grassina, e poi saliti fino alla Prima Squadra”.

Ad una squadra in versione corazzata si affianca una società sempre più organizzata: nel 1976-77 il presidente diventa Luigi Zombi, una figura fra le più iconiche del paese: “Una grande persona, di quei presidenti-tifosi che non esistono più” ricorda il direttore sportivo dell'epoca, Franco Chellini, che racconta il ciclo vincente di quegli anni: “L’entusiasmo aumentava di stagione in stagione anche grazie ai giocatori che ogni anno contribuivano a migliorare la rosa. Non possiamo dimenticare il bomber Pesci, che in rossoverde rimase un decennio, ancora oggi ricordato come il miglior attaccante che sia mai passato da Grassina”. Ecco, i gol di Pesci sono diventati iconici, come quello che risolve un durissimo derby con l’Antella e sancisce la retrocessione dei biancocelesti: nel rammentarlo, si cominciano ad intravedere gli occhi lucidi sui volti dei nostri interlocutori rossoverdi.

Ma la voce si rompe ed il viso si allarga in un sorriso nostalgico come una canzone di Battisti, quando si ricorda una delle più grandi avventure nazionali del Grassina di quegli anni: la Coppa Italia di Promozione. Sì, perché alla fine degli anni ’70 i rossoverdi hanno vinto, anzi stravinto, pure il campionato di Prima Categoria, conquistando 51 punti sui 60 disponibili. E la Coppa Italia del 1979-80 diventa il biglietto da visita lussuoso che il paese di Grassina mostra con orgoglio fuori regione: negli ottavi di finale i rossoverdi sono attesi dal doppio scontro col Vomero di Napoli. All’andata in Campania, in un clima giusto un po' ostile, gli avversari vincono 2-1 al termine di un match contraddistinto da pesanti minacce e calci ai giocatori del Grassina prima, durante e dopo il suo svolgimento. Ma al ritorno i rossoverdi tirano fuori i muscoli: “Li aspettavamo con ansia. Dovevamo vendicare sportivamente i brutti episodi dell’andata”. E così accade: il Grassina vince uno a zero e si qualifica ai quarti, dove incontra l’Opitergina di Oderzo. Il clima per la trasferta veneta è da Serie A: vengono organizzati dodici pullman di tifosi e decine di macchine: i rossoverdi si presentano in Veneto con settecento tifosi al seguito.

Qualcosa di mai visto e forse neanche immaginabile: “Probabilmente fu il punto più alto della passione per il Grassina” riflette Sauro Ottanelli: “Non credo si possa replicare un episodio nel genere nei Dilettanti di oggi”. Purtroppo però nonostante il caldissimo tifo, i ragazzi in rossoverde perdono 3-0, e al ritorno, in una Grassina che ribolle di passione e anticipa di quarant’anni lo slogan della “Remuntada”, vincono “solo” 3-1, uscendo eliminati a testa altissima dalla competizione.

Forte della splendida avventura in Coppa Italia, la squadra gode di un tifo crescente in paese. A Grassina, nel campo della Casa del Popolo, non vince mai nessuno: “In quegli anni ricordo pochissime sconfitte casalinghe” rammenta con un sorriso "il Birra": “Il motivo è semplice: eravamo in decine di tifosi ad attaccarci agguerriti alla rete che delimitava il campo, e forse un po' di paura agli avversari la mettevamo pure noi… In realtà come gruppo ultrà ci stavamo consolidando: in televisione si vedevano le prime immagini a colori dei tifosi nelle curve, e noi cercavamo di prendere esempio dandoci una nostra organizzazione, anche se la nostra sede era il Bar Sport in piazza (oggi è il Caffè 31). Si decise per il nome di Brigate Rossoverdi, creammo le trombette riverniciandole di rossoverde e soprattutto uno striscione: La Nostra Fede è la Tua Forza”.

Lo striscione viene ripreso dalle nuove Brigate Rossoverdi, quelle nate pochi anni fa prima della seconda promozione in Serie D. La prima arriva a metà degli anni Novanta: “Pareggiammo zero a zero nel doppio scontro diretto contro gli umbri del San Sisto. Ma ai rigori vincemmo noi” racconta il direttore Chellini: “Da lì partì l’avventura nella Serie D che ci vide retrocessi a causa di una combine sul campo di Agliana, dove l’Aglianese pareggiò col Foligno rendendo inutile la nostra vittoria contro il Gubbio. Fu una grande amarezza: avremmo meritato un’altra chance per la nuova stagione”. Il tramonto dell’esperienza in D coincide anche con l’affievolimento progressivo del tifo, soprattutto alla fine del millennio, quando il Grassina opta per una fusione con l’Antella. L’esperimento del Valdema, così è detta la nuova squadra, dura però soltanto un anno, mai digerito dal tifo rossoverde: “Ma si trattava di una fusione dettata da esigenze economiche. Eravamo in crisi” precisa Chellini.

Il resto è storia recente di un tentativo vincente. La fiammella della passione rossoverde torna ad ardere durante gli anni in Eccellenza della nuova presidenza Zepponi, quando un gruppo di ragazzi, coordinati dall’esperienza di alcuni “veterani” della curva, restituiscono il giusto calore alla squadra, portando mille persone allo stadio Pazzagli nel derby di Eccellenza contro l’Antella del marzo 2019. Il punto più alto delle nuove Brigate Rossoverdi, che colorano anche gli anni in Serie D che ci auguriamo di poter continuare a vivere il più a lungo possibile.
Oscar Wilde diceva “La memoria è il diario che ciascuno di noi porta con sé”. Ecco perché ci emozioniamo di fronte agli striscioni delle nuove Brigate Rossoverdi, ma non dimentichiamo quello che centinaia di ragazzi di paese combinavano quarant’anni fa, dando passione e amore a Grassina e al Grassina. E pazienza se ogni tanto veniva giù la rete del campo alla Casa del Popolo…



Fonte: ufficio stampa