Un grazie a chi se lo merita: i nostri tifosi

27-05-2020 20:05 -

I legami non hanno sempre una spiegazione logica. Vallo a chiedere ad un ottantenne il perchè si sia innamorato di sua moglie. Ti risponderà che nemmeno se lo ricorda, però se sono sposati da 50 anni un motivo ci sarà.

Legarsi significa appartenersi, coesistere, viaggiare alla stessa velocità. Come il Grassina ed i suoi tifosi. Questa lettera è rivolta a tutti voi: ai caldissimi delle Brigate Rossoverdi, agli abbonati della tribuna, ai volontari, ai più piccoli che affollano ogni domenica i gradoni imparando a crescere col calcio.
Il Grassina Calcio sta vivendo attualmente il momento più alto dei suoi 74 anni di storia. E voi ne siete protagonisti quanto la società, i giocatori, lo staff tecnico. Perché senza il vostro tifo in ogni campo, in ogni regione, probabilmente oggi non saremmo così amareggiati per la sospensione definitiva del campionato. Sì, perché siamo amareggiati da morire: ci avevamo preso gusto a ballare tutte le settimane sotto la curva esultante per l’ennesima vittoria, ci avevamo preso gusto a vincere giocando un calcio fra i più belli del girone, divertendoci e divertendovi. Se una società di un paese di diecimila abitanti scrive la storia pure in un campionato nazionale, arrivando a sei punti dalla Serie C, vuol dire che in quel paesino si mangia calcio dalla mattina alla sera, si crede in ciò che si fa anche a costo di sacrifici enormi: di tempo, di energie, di denaro.
E non sapete quanto ci renda orgogliosi sentire il vostro urlo in qualsiasi stadio abbiamo giocato: le gioie più belle le abbiamo condivise immediatamente con voi, per ringraziarvi del sostegno che non ci fate mai mancare ogni domenica. Altrimenti perché Torrini fece quella corsa di ottanta metri a Monterosi, pur di venire ad esultare con i fedelissimi delle Brigate che ci avevano seguito pure in quella lunga trasferta? Cosa spinge Baccini e Marzierli a correre immediatamente sotto la vostra torcida al momento del gol che decide la partita? È la vostra passione che fa la differenza, e anche quest’anno ci ha permesso di giocare sempre in superiorità numerica.
La prossima stagione sarà difficile, inutile girarci intorno: questa crisi ha coinvolto tutti voi e tutti noi. Ma noi ripartiremo ancora uniti, pronti a dare battaglia a tutti, a far conoscere di nuovo il nome di Grassina in tutta Italia. Se voi continuerete ad essere il nostro dodicesimo uomo, ci divertiremo ancora insieme. Urleremo ancora come matti per i gol al 90’, ci regaleremo altre soddisfazioni dentro e fuori dal campo, con i tanti progetti sportivi e sociali che caratterizzano il vostro e nostro impegno. Insomma, torneremo ad essere una macchina perfetta.
Intanto vi ringraziamo dal profondo del cuore, a nome di tutti i tesserati dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Grassina Calcio. E se non bastasse, qua sotto vi elenchiamo altri motivi per cui vale la pena dirvi GRAZIE per la splendida poesia che, anche quest’anno, abbiamo scritto tutti insieme: sono undici, undici come i ragazzi che, sotto il vostro tifo, diventano LEONI.

1) perchè in casa, con voi al nostro fianco, non perdiamo da DUE ANNI (escluso il match col Valdarno del 2019: eravamo già matematicamente campioni)
2) perchè siamo una delle squadre con la maggior media spettatori del nostro girone
3) perchè a fine partita è impossibile rinunciare a "caricare bombe nell'aria"
4) perchè il boato che avete prodotto dopo il gol di Marzierli contro il Monterosi vale più della Serie C
5) perchè la Serie C, insieme al vostro sostegno, la potremmo ancora sognare tutti insieme
6) perchè ci avete fatto giocare in casa anche quando eravamo in trasferta
7) perchè tifare significa avere mentalità; e quando ti fai tre ore di pullman per andare ad Albano Laziale a sostenere la tua squadra nonostante il diluvio e la tribuna scoperta, vuol dire che la tua mentalità è diventata passione, e quella non la può cancellare nemmeno una pandemia
8) perché a Scandicci perdevamo 6-0, ma i vostri cori di sostegno sovrastavano quelli di tutto il resto dello stadio
9) perchè chissà cosa sarebbe successo se avessimo giocato quella maledetta partita in casa col Grosseto…
10) perchè "per fortuna non son nato dall'altra parte del Poggio..."
11) perché tifare significa vivere a 130 km all’ora e viaggiare ogni domenica su e giù per l’autostrada delle emozioni. E sì, a volte capita di imbattersi in diversi incidenti: ma quanti panorami mozzafiato abbiamo ammirato…



Fonte: ufficio stampa