Riforma del calcio, il dg Colucci: "Sarebbe una scelta di buonsenso, mi auguro che venga attuata"

05-05-2020 16:44 -

"Ci voleva il Coronavirus per convincere le alte sfere ad elaborare finalmente una riforma per riequilibrare il nostro calcio": è l'amara constatazione del direttore generale rossoverde, Massimo Colucci. La nuova riforma del calcio, annunciata dalle indiscrezioni di Sportitalia ieri sera, confermerebbe al suo stato attuale soltanto la Serie A, che rimarrebbe a 20 squadre, mentre nelle serie inferiori si verificherebbe un grosso cambiamento: Serie B con due gironi da 20 ordinati secondo criteri geografici; la terza serie diventerebbe dilettantistica (cancellando i costi della C) e si comporrebbe di tre gironi da 20, mentre al quarto livello del calcio italiano si tornerebbe all'Interregionale con nove gironi da diciotto squadre ciascuno.

Direttore, come giudicare questa riforma?
“Era da anni che si protestava perché la Serie C con le sue 60 squadre originava un numero insostenibile di professionisti. Parliamoci chiaro: non è possibile mantenere 100 società professionistiche in Italia. Si tratta di una condizione più che giustificabile in Serie A e B, dove il livello di calcio e soprattutto l'impatto televisivo compensa spese ed interessi, ma non si può continuare a ritenere la Serie C al pari delle due categorie superiori. È una serie troppo costosa, come hanno dimostrato i continui fallimenti di svariate società negli ultimi anni. La soluzione proposta da questa riforma è intelligente, e ci auguriamo che venga recepita intelligentemente dai presidenti dell'attuale C che trarrebbero vantaggi sia da una promozione in B sia da una permanenza in terza serie: se sbarcheranno tra i cadetti avranno molti più introiti televisivi, se invece rimarranno tra i Dilettanti non pagherebbero più gli eccessivi stipendi ai propri calciatori, ma solo dei rimborsi spese adeguati. Spero che si trovi d'accordo anche l'Assocalciatori: è vero che perderanno qualcosa in termini di stipendio, ma è giunta l'ora di smettere di definire professionisti o semi-professionisti i calciatori di Serie C”.

Sarebbe una grossa boccata d'ossigeno per le tantissime società in ginocchio per la crisi Covid.
"Si tratterebbe di un aiuto concreto per tutti, di un alleggerimento dei costi medi e dei rimborsi. Credo anche che sia l'occasione per riequilibrare le categorie e restituire competitività ad una terza serie che vedrebbe finalmente tutte le società in regola sul piano finanziario".

Una cosa è certa: se adesso il "salto difficile" è quello tra Serie D e Serie C, con l'approvazione della riforma l'ago della bilancia si sposterebbe nel passaggio tra Terza Serie e Serie B.
"Esattamente. Il confine tra Dilettanti e Professionisti si assottiglierebbe, e questo darà l'opportunità a tante società dell'attuale Serie D di progettare un salto di Terza Serie senza la paura dei costi mostruosi dei Professionisti e di potersela giocare in maniera più equilibrata. Le indiscrezioni parlavano di agevolazioni fiscali per le società della Terza Serie e Interregionale in quanto Dilettanti: spero che le voci trovino conferma concreta. Il governo ci dovrà venire incontro anche a livello di strutture sportive e di adempimenti burocratici: con i giusti compromessi credo che la Terza Serie risulterà più competitiva".

Resta aperta anche la questione giovani.
"Bisognerà pensarci, sì: un primo passo sarebbe il mantenimento delle quote dell'annata 19-20 anche per l'anno prossimo, senza passare ai classe 2002, in modo da venire incontro alle esigenze delle società. Si dovrà mettere mano anche a modifiche per le regole di composizione delle rose Juniores".

La nuova Serie C si comporrebbe delle migliori venti squadre dell'attuale D. Se come fattore di promozione si considerasse solo la media- punti per girone, il Grassina sarebbe ventitreesimo…
“Il problema è che la Federazione vorrà tener conto anche degli altri parametri, a cominciare dalle graduatorie che riguardano il bacino di utenza e il palmares delle varie società. Credo oggettivamente che sia quasi impossibile per noi ritrovarci l'anno prossimo nella nuova Terza Serie, a meno che ovviamente non si verifichino numerose defezioni da parte delle pretendenti che figurano davanti a noi nella lista. Considerando le attuali classifiche di Serie D, sono sicuro che per le prime non ci saranno problemi, per le altre si terrà conto delle varie graduatorie di merito. Non si può tener conto solo della media-punti perché crea squilibri fra i vari gironi: sappiamo bene che non tutti i raggruppamenti possiedono lo stesso coefficiente di difficoltà".

Alla luce di questi fattori, è pronosticabile allora un passaggio in C del Grosseto e forse anche del Monterosi.
"Sul Grosseto non ci sono dubbi, ma credo che anche la squadra laziale alla fine accederà alla Terza Serie: mi sembra giusto, se lo meritano anche loro, considerando che sono stati primi per gran parte dell'annata".

Per il Grassina si aprirebbe invece lo scenario di un Interregionale che a questo punto sembra alla portata.
"Non mi sbilancio sulla qualità del prossimo campionato, ma credo che resterà equilibrato come quest'anno. Non sarà facile ripetere prestazioni e risultati maturati in questo 2019-20, ma sono sicuro che non sfigureremo, fortificati anche dal fatto che un salto in Terza Serie non sarebbe più un sogno insostenibile economicamente".

Ci rimettiamo alla decisione che verrà presa venerdì nel Consiglio Federale, insomma.
"Spero che si accetti di remare tutti insieme in un'unica direzione: non ha senso indugiare ancora. Adesso c'è una proposta concreta su cui lavorare, smettendola una volta per tutte di ipotizzare una ripresa del campionato impossibile da attuare o dei playoff in piena estate. Abbiamo un Ministro improvvisato a cui piace molto improvvisare: credo che sia la definizione migliore per lui. Ecco, mi auguro che Spadafora decida finalmente di agire, invece di chiacchierare a vuoto. Vista la situazione che pare migliorata, gradiremmo uno sforzo per riaprire i centri sportivi fra un mese, anche solo per svolgere qualche allenamento in gruppo, rispettando naturalmente tutte le norme di igienico-sanitarie. Per il resto, confido nella serietà e nel buonsenso di chi detiene il potere decisionale".








Fonte: ufficio stampa