LUTTO NEL MONDO ROSSOVERDE: SE NE E' ANDATO CALCIOCAPACE

17-03-2020 12:13 -

Se n’è andato nella notte di oggi, 17 marzo, proprio il giorno in cui ricorre l’anniversario dell’ultimo derby fra Grassina, la squadra che ha sempre portato nel cuore, e l’Antella di cui per tanti anni è stato dirigente. Sì, perché Giovanni Giannelli, che tutti voi amanti del pallone nostrano conoscerete meglio come Calciocapace, era uno dei pochissimi uomini che riusciva a mettere d’accordo entrambe le parti del poggio, lui che con tanta arguzia e simpatia stuzzicava tutte le settimane i lettori del suo blog Dilettanticalcio in cui commentava gare e protagonisti del campionato di Eccellenza dal 2005, anno in cui decise di aprire il portale web.
Se n’è andato in silenzio, dopo un peggioramento della malattia negli ultimi giorni, proprio in un periodo in cui la sua penna sarebbe stata consolazione e sollievo per un pallone che da due settimane non rotola più.

Io e Massimo Colucci eravamo in tribuna stampa, pronti per assistere alla partita. Poi un toc toc alla porta, ed ecco Calciocapace. Per me, ultimo arrivato nella famiglia dirigenziale rossoverde, non era un viso conosciuto, eppure il signor Giannelli, fra sorrisi e battute, conquistò la mia simpatia nel giro di due azioni da gol.
“Questo qui unn’è bono!”, “Massimo, guarda che bel giocatore il 2”, poi, rivolgendosi a me: “Giornalista, scrivi per benino eh!”. Calciocapace era così. Schietto, sincero come i suoi articoli ed i soprannomi che dava a tutti i calciatori e calcianti in Eccellenza. Ho avuto il piacere di intervistarlo ad ottobre, e credo che sia la sua ultima intervista pubblica: me li ha spiegati praticamente tutti, quei soprannomi, e ci abbiamo riso insieme per un’ora, a commentare quanto fossero azzeccati.

In quell’intervista mi confessò diverse cose che non gli piacevano più del nostro calcio, degli allenatori, dei dirigenti, dei giocatori che, di anno in anno, “diventano sempre più scarsi”. Ma precisò subito: “Nulla di quello che scrivo è pensato con cattiveria: davvero la gente pensa che un uomo di settant’anni come me possa voler fare del male a qualcuno?”

E soprattutto mi colpì alla fine. Parlando degli attacchi ai giornalisti, lui, che ne aveva viste di cotte e di crude, mi disse semplicemente: “Caro Lorenzo, qualche stronzo c’è sempre. Il mondo del calcio è pieno di gente che vuole attaccarti a prescindere per il tuo modo di parlare, per i tuoi commenti. L’importante è non farli sentire importanti”.

Quando tutto questo sarà finito, quando il pallone rotolerà di nuovo, quando riempiremo tutti insieme le tribune del “Pazzagli”, quando torneremo a urlare “Forza Grassina”, ricordiamoci di alzare lo sguardo al cielo, di tributare un applauso, un omaggio, un ricordo a colui che per tanti anni ha scritto di noi, è stato seduto accanto a noi in tribuna senza che nemmeno ce ne accorgessimo, ci ha regalato un sorriso anche nei momenti di tensione. Durante la prossima partita, se e quando ci sarà, ricordiamoci del signor Giannelli. E lui, da lassù, godendosi la partita dalla tribuna VIP, dirà soltanto: “Ragazzi, ma quanto è scarso quel 2…”


Lorenzo Topello, addetto stampa del Grassina Calcio


Fonte: ufficio stampa