GRASSINA E DEL VECCHIO....

01-05-2008 -

Da qualche tempo sul forum del sito internet Dilettanticalcio.com, compaiono interventi tesi o ad elogiare mister Riccardo Del Vecchio oppure a criticarne l´operato professionale giungendo talvolta ad offenderlo. Credo sia utile riportare il tutto nei giusti limiti. L´operato professionale di mister Del Vecchio a Grassina, in questa stagione, è stato insufficiente e comunque il suo "modus operandi" e soprattutto il suo rapportarsi con la squadra, non è stato certo immune da critiche. Serviranno gli errori commessi a creare nel mister quell´esperienza di allenatore che forse oggi non ha. In particolare ritengo che Del Vecchio abbia commesso alcuni errori che un buon allenatore di calcio dovrebbe assolutamente evitare. Il primo è senza dubbio l´aver scaricato in maniera palese ed inequivocabile i propri giocatori criticandone il valore e chiedendo al Presidente l´allontanamento di alcuni di loro. In una situazione critica, ed in ogni campionato periodi difficili ci sono per tutte le squadre, il tecnico deve fare quadrato con i propri giocatori dando loro fiducia al fine di ottenerne in cambio. Su questo aspetto Del Vecchio ha sbagliato profondamente prima con Giorni, che lui stesso aveva caldeggiato, poi con Manfredi e infine con Sacchini. Il secondo errore è stato quello di voler dividere l´assetto dirigenziale ed organizzativo della società cercando di dividere i pochi dirigenti per salvarsi le spalle negando quella situazione di difficoltà che a causa sua si era creata all´interno del gruppo. Terzo errore: la paura. Non si può essere ossessionati dal timore di fallire, di essere allontanati dalla guida della squadra: è destino comune a moltissimi allenatori. Non è giusto essere impauriti nell´incontrare l´avversario non si può, per evitare la sconfitta, rinunciare alla possibilità di vittoria: la tattica è perdente fin dall´inizio.
Se si vede infatti l´evolversi della stagione in quel di Grassina si può vedere una prima parte di campionato soddisfacente: 12 punti in dieci gare. Poi le prime difficoltà e nonostante un cospicuo ricorso al mercato di riparazione, ben dieci sconfitte consecutive. Il Presidente Castrucci lo asseconda in questo periodo anche quando le sue scelte sono dettate dalla confusione invece che dalla logica. Si ingaggia un portiere validissimo, ma in quota e quindi destinato nell´organico della squadra, a trovare difficilmente spazio e tutto ciò per un momento di crisi del giovane e bravo Tarchi. Poi si ingaggia il centrocampista Cuccaro, vedendo difficoltà nel centrocampo, solo che lo si mette a fare l´ariete in un attacco assai asfittico. Si ingaggia la "perla" del mercato rossoverde: ma Fattori è per il mister un oggetto misterioso: non si sa bene come utilizzarlo. Il quadro è tale quando la società finalmente decide di allontanarlo. Sono passate ben 20 gare di campionato, ne rimangono solo dieci, e dato l´ultimo posto in classifica. frutto di un lungo periodo assolutamente negativo, pochi sono coloro che sperano almeno di riagganciare i play out: unica vera possibilità di salvezza. A Del Vecchio subentra un mister giovane ma saggio e profondo conoscitore dell´ambiente e della categoria: Gianni Morrocchi, fresco patentato al corso di Coverciano. I suoi meriti sono quelli di correggere gli errori in cui era caduto Del Vecchio. Da subito entra in sintonia col gruppo dei giocatori trovando la loro fiducia e rendendo tranquillità alla squadra. Senza ulteriori indugi individua e forma una squadra: su un assetto definito lavora apportando solo quando necessario le opportune modifiche senza comunque mai alterarne l´assetto. Bordignon trova il suo posto al centro della difesa a fianco di Rossi, Cuccaro diventa il leader della squadra e del centrocampo, Fattori da finalmente un grosso apporto alla squadra. Ora si gioca senza troppe paure, fiduciosi in se stessi, alla pari con squadroni che lasciano sovente il passo ai ragazzi in rossoverde sia sul piano dei punti, utili in classifica, sia sul piano del gioco. Il Grassina non lascia piu´ il campo dopo essere stato manifestamente sconfitto. In dieci gare si fanno 14 punti recuperando la posizione utile ai play out e tenendo un ruolino di marcia regolare e comunque migliore di quello di molte altre squadre.
No, non può essere stato merito del lavoro di Del Vecchio: dirlo è un´offesa alla logica ed alla saggezza. Del Vecchio a Grassina ha sbagliato molto: può succedere. Da qui la sua carriera di allenatore di calcio può ripartire magari facendo tesoro dell´esperienza maturata. Se invece ancora cercherà di nascondere i problemi e le difficoltà probabilmente si farà del male andando incontro a nuove cocenti delusioni.