ASSEMBLEA ELETTIVA DEL CRT, LA CARICA DEL PRESIDENTE BRESCI: "LA TOSCANA PARLA COI FATTI. NON AGLI AVVENTURIERI IN CERCA DI APPLAUSI"

12-07-2014 14:17 -

Partecipazione tanta, tantissima, come sempre e nonostante il periodo estivo. Applausi e voglia di condividere insieme il processo di crescita del calcio toscano, ma anche alcuni elementi di dissenso che hanno arricchito il dibattito in un contesto di spiccata democraticità.
L´assemblea elettiva straordinaria del Comitato Regionale della Toscana si è svolta questa mattina all´interno della sala congressi dell´hotel Sheraton di Firenze e non è stata certo un´assemblea di routine, come si poteva prevedere leggendo l´ordine del giorno: verifica dei poteri, costituzione dell´Ufficio di Presidenza, comunicazioni del presidente del Crt, designazione di un candidato alla carica di consigliere federale, varie ed eventuali.
Al di là degli argomenti messi sul piatto, infatti, ne è emerso un dibattito interessante nel quale gli spunti dettati dal presidente Fabio Bresci sono stati raccolti dalla folta platea dei presenti, con tanti interventi anche da parte dei dirigenti presenti e con momenti di contrasto nel momento dell´elezione dell´unico candidato alla carica del consigliere federale, Giuseppe Caridi (non presente) passato con 22 voti contrari, 73 astenuti e 110 favorevoli.
Alcuni dirigenti, prima dell´elezione di Caridi, hanno chiesto la parola per rappresentare il loro dissenso, dissenso al quale ha risposto colpo su colpo il presidente Fabio Bresci, ribadendo le posizioni di una Toscana che, sotto la sua guida, è stata a lungo modello di cambiamento ed elemento trainante di positive innovazioni nell´ambito della Lnd e del calcio dilettantistico italiano.
"Si parla tanto di ringiovanimento della classe dirigente del calcio - ha detto Fabio Bresci - anche per il nostro Comitato, ma quando siamo venuti a contatto con i giovani che sono stati proposti siamo rimasti profondamente delusi perché abbiamo trovato personaggi che prima di tutto pensavano alla loro visibilità e al loro compenso economico. Crediamo che questo non sia lo spirito giusto per guidare il calcio dei dilettanti con il dovuto rispetto per tutti coloro che quotidianamente vi dedicano il loro tempo con grande passione. Quando le cose non vanno bene è più facile fare i capi popolo che non i governatori. La Toscana batte le mani su cose concrete e non sulle avventure. Noi portiamo avanti i nostri principi basati su metodo, sistema e giudizio. Abbiamo bisogno di dirigenti e non di figurine Panini o di qualunquisti alla ricerca di applausi. Il fatto che il consigliere Caridi non sia oggi qui tra noi dipende dal fatto che ci sono altre sei assemblee contemporaneamente ed è vero che in passato lui è sempre intervenuto ai nostri consessi. La sua non è mancanza di rispetto verso la toscana. Io non faccio l´ultras di nessuno, ma della verità dei fatti. Noi abbiamo creato 130 posti di lavoro che non sono stati pagati con i soldi delle società, ma con i proventi dei diritti televisivi. Così come lo sono stati i nuovi centri federali che, come quello di Firenze, rappresentano una grande opportunità per tutto il calcio dilettanti. Per quanto riguarda la nuova sede del la Lnd di Roma, preciso che la Toscana si è astenuta al momento della votazione sulla sua acquisizione. Noi stiamo a Coverciano e non ci importa se siamo stretti nei nostri uffici. Quando si vuole buttare via l´acqua sporca bisogna stare attenti a non buttare via anche il bambino. La dirigenza si costruisce col sacrificio e con l´esperienza per arrivare alla competenza e non ci si può improvvisare".
Parole in risposta di alcuni interventi critici, come quello di Bellosi, presidente del Casellina: "Proporre oggi Tavecchio, che è un uomo di palazzo, all´elezione di presidente della Figc non è accettabile. C´è bisogno di cambiamento, perciò diciamo no a Tavecchio e spero che lo dicano tutte le società. E´ vergognoso che la Lnd abbia acquistato una sede lussuosa a Roma quando il calcio dei dilettanti versa in condizioni disperate. Bisogna ripartire da facce nuove e non essere supini del calcio professionistico che ci porta via i ragazzini dalle scuole calcio senza darci niente. Abbiamo bisogno di chi sappia rappresentare il nostro grido di dolore, di chi rappresenti le società che non arrivano a fine mese e non sanno come pagare le bollette. Serve una seconda repubblica del calcio e serve subito. Caridi non rappresenta la Toscana e lo dimostra il fatto che non è qui oggi. Ci dica cosa ha fatto per il nostro calcio questo signore? Caridi non lo voto, anzi mi candido io, come provocazione per questa carica (cosa non possibile per regolamento, visto che le candidature vanno presentate prima dell´assemblea. ndr)".
Frasi applaudite da una parte dei dirigenti presenti, così come molti hanno applaudito l´intervento e la replica di Fabio Bresci.
Altri dirigenti hanno voluto dire la loro opinione: "Bisogna avere il coraggio di dire le cose - ha detto il presidente del Neania Casteldelpiano Franco Ulivieri - e oggi i presidenti chiedono un cambiamento radicale. Come si fa ad appoggiare un presidente come Tavecchio? Dov´è oggi Caridi?".
"Tutta la classe dirigente del calcio ha fallito - ha spiegato Lorenzo Bosi, presidente del Ponte a Greve - certi personaggi non si possono riproporre per cambiare le cose che hanno creato loro. Non si può neppure votare un candidato assente che non spiega cosa vuole fare".
Ma ci sono stati anche interventi di parere radicalmente opposto, come quello Filippo Giusti: "L´ultimo candidato alla presidenza della Figc della Lnd fu Artemio Franchi e il calcio che creò era nettamente migliore rispetto a quello di oggi. Oggi abbiamo di nuovo la possibilità di candidare un presidente della Lnd e, Tavecchio o non Tavecchio, non ce la possiamo far scappare. Io non ci sto a farmi fare la morale dai presidenti di serie a che stanno disintegrando l nostro calcio con ingaggi faraonici e la politica dei diritti tv".

Fonte: dilettantitoscana.it